Verità e giustizia per Giulio Regeni. È quanto chiederemo il prossimo 25 febbraio, a un mese esatto dal rapimento del ricercatore italiano, con un sit-in promosso dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili e Antigone davanti all’ambasciata egiziana a Roma.
Insieme a noi ci saranno anche Erri De Luca e l'artista Lorenzo Terranera.
Al sit-in parteciperà Amnesty International Italia che nei giorni scorsi ha lanciato col quotidiano la Repubblica la campagna “Verità per Giulio” a cui Antigone e la Coalizione Italiana per le Libertà civili hanno aderito.
“Facciamo nostro l’appello di Amnesty International Italia agli enti locali, alle università, ai luoghi di cultura e lo rilanciamo chiedendo che, proprio ad un mese dalla scomparsa del giovane ricercatore, espongano striscioni che chiedano a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio” dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD. “Come società civile italiana vogliamo mandare un segnale forte al governo egiziano. La morte di Giulio non può rimanere senza risposte” conclude Gonnella.
L’appuntamento è alle ore 14.00 in via Salaria, all’ingresso di Villa Ada.
In occasione della seconda edizione di Canapa Mundi, abbiamo aggiornato e ampliato #YesWeCannabis, il nostro opuscolo contenente strumenti di tutela, storie, approfondimenti e prospettive anti-proibizioniste. Di seguito il sommario.
Introduzione
Premessa
Presentazione della campagna NON ME LA SPACCI GIUSTA: per un’opinione informata
Verso Ungass 2016
Le Faq di NON ME LA SPACCI GIUSTA
Lo statuto dei Cannabis social club: istruzioni per l’uso
Il 18 febbraio 1991 nasceva Antigone. Da 25 anni siamo dalla parte dei diritti e delle garanzie.
"Sono onorato, grato, orgoglioso di essere Presidente di Antigone" dice Patrizio Gonnella. "Da 25 anni lottiamo per una giustizia mite, ragionevole, razionale, umana. Da 25 anni visitiamo le carceri e raccontiamo le iniquità di una giustizia criminale selettiva. Siamo contro la tortura. Siamo per i diritti umani su scala universale. Centinaia di persone ci aiutano. Tanti altri ci sostengono. Non sempre ce la facciamo. Aiutaci a non essere minoranza".
25 anni sono un momento da ricordare. Per farlo abbiamo promosso alcune iniziative.
Abbiamo deciso di farlo con una maglietta in vendita su Worth Wearing. Acquistatela. Indossatela. Fatevi una foto e inviatecela. La pubblicheremo sui nostri account facebook, twitter e instagram.
Inoltre, per chi si iscriverà alla nostra associazione versando le quote da 30 € o 100 €, regaleremo una shopper. Per sapere come iscrivervi, cliccate qui.
Il disegno della maglietta e della shopper è stato realizzato per noi da Mauro Biani.
Mentre il logo per i nostri 25 anni lo ha realizzato Lorenzo Trivelli, studente della Rufa - Rome University of Fine Arts.
Proibire, punire, sanzionare, arrestare, processare, incarcerare: sono questi i verbi della politica italiana sulle droghe. Sono verbi da me volutamente scritti nella forma dell’infinito. Purtroppo non posso usare forme verbali passate in quanto l’attualità normativa e giudiziaria è fatta ancora di divieti, punizioni, arresti, processi, imprigionamenti. Si spera che il presente non tracimi verso il futuro e che finalmente si giunga a un cambio di paradigma sulla questione droghe, troppo spesso trattata in modo semplificato con le armi della demagogia e del paternalismo populista.
Yes we cannabis si muove partendo da queste consapevolezze, ovvero dalla necessità di cambiare radicalmente approccio. Non è un manifesto anti-proibizionista, non è affetto da eccessi di ideologismo. È un lavoro di documentazione giuridica e sociale messo a disposizione di operatori, giuristi, associazioni, forze politiche, singoli cittadini più o meno giovani, senza pregiudizi e stereotipi, ovvero messo a disposizione di tutti coloro che vogliano avere idee più chiare su un fenomeno complesso e non si accontentino di due-tre-quattro slogan urlati da esponenti della destra.
Antigone/Garante: Mauro Palma nominato garante nazionale dei detenuti. Le dichiarazioni di Patrizio Gonnella
"Salutiamo con immenso piacere la nomina di Mauro Palma a Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Mauro Palma è stato fondatore e primo presidente dell’Associazione Antigone, nonché a lungo componente prima e presidente dopo del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti.
Siamo certi che il suo lavoro potrà far elevare gli standard di tutela dei diritti nei luoghi di privazione della libertà, troppe volte limitati e negati (carceri, caserme, commissariati, CIE, ex OPG).
Si tratta di una nomina che Antigone attendeva da quasi 20 anni. Era il 1997 infatti quando per la prima volta proponemmo l’istituzione di un Ombudsman per i luoghi di detenzione. Finalmente ci siamo".
Roma, 05/02/2016
Antigone/Alfano: Il ministro sbaglia clamorosamente sull'età punibile per i minorenni. La strada da seguire è un'altra.
“Non si tocchi la giustizia minorile, non si abbassi l’età imputabile dei minori. I ragazzi vanno aiutati, non messi in galera”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, in risposta alle parole pronunciate dal ministro degli Interni Alfano secondo il quale "oggi a 16 anni si conosce esattamente la gravità di un crimine che si compie. C'è una parola di cui non aver paura, repressione. E un'altra parola, deterrenza: ciascun cittadino, di qualunque età, deve aver paura della reazione dello Stato".
“La giustizia minorile – prosegue Gonnella – deve avere come obiettivo l’interesse del bambino e del ragazzo. Lo dicono il diritto internazionale, quello interno, la convenienza sociale, la pedagogia, ma anche il senso morale di noi adulti, consapevoli del grande valore di una vita umana in evoluzione, recuperabile alla società, educabile ai valori fondamentali della convivenza e della vita”.
L’Italia è stata a lungo uno dei paesi dell’Unione europea con la più alta percentuale di detenuti in custodia cautelare, ed è uno dei primi per contestazioni di violazioni dell’articolo 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) in questa materia, relative soprattutto all’eccessivo periodo di detenzione preventiva e all’assenza di effettive garanzie.
L’Associazione Antigone ha di recente partecipato al progetto europeo “The practice of pre-trial detention: monitoring alternatives and judicial decisioni-making”, finanziato dalla DG Justice dell’Unione Europea e coordinato da Fair Trials international.
Qui presentiamo il rapporto conclusivo (link) della parte di ricerca svolta in Italia, in cui si identificano alcuni problemi chiave, relativi ad esempio alle prerogative della difesa o ai diritti dell’imputato straniero, e si suggeriscono alcune possibili soluzioni.
Per chi fosse interessato qui trovate anche la versione in inglese (link).
Il 7 ottobre scorso, con l'ordinanza n. 2559, il Tribunale di Genova ha accolto il ricorso ex art. 35 ter o.p. presentato da un uomo che era stato recluso nei carceri di Cremona e Milano San Vittore denunciando una condizione di detenzione inumana, in violazione di quanto previsto dall’art. 3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
Riportiamo qui l'ordinanza del Giudice del Tribunale di Genova, l'ordinanza del Giudice Istruttore e una nota di commento da parte degli Avvocati Alessandra Ballerini e Nicola Rossi.
Da gennaio 2016 prende il via il Progetto “Antigone: Another side off life” portato avanti da lo “Sportello per i Diritti” del Difensore Civico, attivo presso la Casa Circondariale di Rebibbia N.C., e il Segretariato Italiano studenti in Medicina, sede di Roma - Università "La Sapienza".
Il progetto prevede la partecipazione alle attività dello sportello di sei studenti in medicina che affiancheranno i volontari dell'associazione In questi anni, grazie all'importante impegno profuso dai medici volontari del Difensore civico (Dott.ri Antonio Cappelli e Susanna Zecca) sono state riscontrate diverse criticità del sistema sanitario penitenziario: il rapporto tra detenuto e medico di reparto, il diritto all'informazione (anche dei familiari), il diritto alla certificazione, i tempi di attesa delle prestazioni, la tempestività degli interventi urgenti, l'assistenza psicologica e psichiatrica, le modalità di somministrazione di psico-farmaci, la continuità assistenziale tra i servizi sanitari intramurali e quelli esterni e in occasione di trasferimenti, le attività di riabilitazione, le modalità di redazione del diario clinico, l'aggiornamento del personale saniatario e il rischio burn out, le prestazioni odontoiatriche, le attività di prevenzione e di educazione sanitaria di base.
Con l'avvio di questo progetto, si cercherà di dare un ulteriore contributo per la ricerca di strumenti validi a tutela del diritto alla salute delle persone detenute.
Dalle visite e dai colloqui con gli operatori, sia a Bologna che a Casale dei Mezzani, emerge con chiarezza che il ruolo delle Rems - e quindi della misura di sicurezza detentiva - deve divenire residuale rispetto ai progetti di cura e riabilitazione da svolgersi nel circuito del servizi di salute mentale territoriali (proprio come indica la Legge 81/2014).
Il 14 gennaio 2016 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha visitato le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS (le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG) dell’Emilia Romagna a Casale dei Mezzani e a Bologna. Le tappe in Emilia seguono le visite alle Rems in Friuli Venezia Giulia, Campania e Lazio (vedi Report 30 novembre, 3 e 4. Dicembre 2015).
A questo link proponiamo un bilancio, sintetico e generale, su quanto visto, su quanto emerso dalla discussione con gli operatori e dall'incontro con le persone internate nelle due Rems visitate in Emilia Romagna.