Gentile Presidente del Consiglio,
dal 1988 l’Italia aspetta di tener fede ad un impegno assunto dinanzi alla comunità internazionale, allorché il Parlamento ratificò la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
Finora ogni tentativo di inserire il reato di tortura nel codice penale è andato a vuoto. In più occasioni le corti internazionali e quelle interne hanno stigmatizzato questa lacuna che costringe il nostro Paese a restare sotto lo sguardo critico degli organismi sovranazionali.
Abbiamo molto apprezzato il suo intervento nell’aprile scorso quando a proposito del reato di tortura ha affermato che approvarlo “è la risposta di chi rappresenta un Paese”.
COMUNICATO STAMPA - "I più grandi studiosi di diritto penale ci hanno insegnato che il sistema penale deve essere impermeabile agli umori dell'opinione pubblica. Oggi su un grande quotidiano c'è addirittura un sondaggio on-line nel quale si chiede se siamo d'accordo all'aumento di pena carceraria per scippi e furti in appartamento. Su questi temi vince sempre chi la spara più grossa. Su questi temi vince sempre il Salvini di turno perché parla alla pancia e non alla ragione delle persone" sono le parole di Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone.
Tortura. La Commissione giustizia del Senato modifica il ddl. Le dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone
Purtroppo era nell'aria e si capiva che la discussione, attorno al disegno di legge sull'introduzione del reato di tortura, si stesse incanalando nel sentiero sbagliato, fin da quando la Commissione giustizia del Senato ha audito informalmente solo i capi di tutte le forze di Polizia.
Questo ramo del Parlamento pare reintrodurrà il plurale nel caso delle violenze, cosa che porterebbe a a configurare il reato solo nel caso in cui siano commesse reiterate violenze. Per cui andrebbe impunito il mono-torturatore, quello che per una volta ad esempio usi violenza inaudita fisica o psichica (ad esempio minaccia di morte i figli della persona sotto custodia legale).
Un delitto che, così come configurato dalla Commissione giustizia di Palazzo Madama, sarà ancora più generico del già generico testo approvato dalla Camera. Il ping pong parlamentare rischia di rendere tutto evanescente e di non far arrivare a nulla.
Ci appelliamo all'Aula del Senato affinché approvi subito il testo più conforme possibile a quello presente all'articolo 1 del trattato Onu.
Chiediamo al Governo - assieme agli oltre 51000 firmatari della nostra petizione - di darci una mano su questo terreno.
La casa circondariale di Ferrara si trova nell’area extraurbana della città. Vi sono ristretti poco più di 300 detenuti. Oggi questo è uno dei carceri in Italia a prevedere una sezione di alta sicurezza (AS2) destinata agli anarchici e sovversivi. La struttura, che era stata danneggiata dal terremoto del 2012, è stata ora completamente rimessa in sicurezza e tutte le sue parti sono agibili.
Complessivamente l’istituto si presenta in buone condizioni. Esso appare pulito e ben tenuto sia nelle aree esterne (soprattutto l’area verde per i colloqui all’aperto è molto curata), che nei locali interni (cucina, palestra, teatro, area colloqui). L’area dedicata ai colloqui (che si svolgono 6 giorni alla settimana su 7) è accogliente: ci sono molti spazi dedicati all’incontro dei detenuti con i figli, dotati di giochi e allestimenti dedicati all’infanzia, dove vengono organizzate anche iniziative da parte dei volontari specificamente dedicate ai bambini in visita.
COMUNICATO STAMPA - Tortura: in centinaia su twitter e oltre 50.000 con una petizione chiedono #SubitoLaLegge
Centinaia di persone hanno risposto alla mobilitazione su twitter lanciata da Antigone e, quando ancora mancano alcune ore alla fine di questa giornata internazionale contro la tortura, hanno chiesto a Matteo Renzi di farsi garante dell'approvazione della legge sulla tortura utilizzando l'hashtag #SubitoLaLegge.
Persone che si aggiungono alle oltre 51.000 che hanno firmato la nostra petizione, nonché a personaggi come Erri De Luca, Massimo Carlotto, Piotta, che hanno messo il loro volto nella campagna "Chiamiamola Tortura" da noi promossa.
Sono queste le risposte che arrivano a chi prova ad ostacolare l'approvazione di un reato che ci viene chiesto non solo dal buon senso, ma da organismi internazionali quali la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e dalle Nazioni Unite.
La tortura in Italia esiste ed è praticata. Per questo è urgente che il Senato approvi in tempi brevi questa legge, senza ulteriori tentennamenti e corse al ribasso.
Roma, 26/06/2015
Il Sap contro il reato di tortura. Gonnella, Corti e Corleone : “spiegassero a Ban Ki-Moon e al Papa perché sono contrari”
Domani è la giornata internazionale contro la tortura è, in Italia, ad oltre 26 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite, il codice penale ancora non prevede questo reato.
Nelle ultime ore il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), vi si è scagliato contro, annunciando che oggi scenderà in piazza distribuendo appositi volantini. La motivazione sta nel fatto che favorirebbe estremisti e violenti, impedendo alle forze dell’ordine di svolgere il proprio lavoro.
“La posizione del Sap è fuori dalla comunità internazionale” dichiarano Patrizio Gonnella (Antigone), Massimo Corti (Acat) e Franco Corleone (coordinatore dei Garanti dei detenuti). “La polizia deve essere un corpo che protegge i diritti umani e non deve aver paura del reato di tortura. Va ricordato che la tortura è considerato dal diritto internazionale un crimine contro l’umanità tanto da essere fra quelli su cui può investigare e giudicare la Corte Penale Internazionale dell’Aia”.
Il 24 giugno a Roma, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sala Stampa della Camera dei Deputati è stato presentata la sesta edizione del Libro Bianco Illustrazione e commento dei dati sulle conseguenze penali e l’impatto sul sovraffollamento delle carceri, sulle sanzioni amministrative e sui servizi.
Curato da la Società della Ragione Onlus, Antigone, CNCA e Forum Droghe, il Libro Bianco 2015 è il primo che vede esplicitarsi gli effetti della cancellazione della Fini-Giovanardi dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Al suo interno anche si trovano anche i dati sul consumo di sostanze in Italia forniti dal CNR e un'analisi del contesto internazionale in vista di "UNGASS 2016", la sessione straordinaria sulle droghe dell'ONU che si terrà il prossimo anno.
COMUNICATO STAMPA Sofri. Gonnella (Antigone): inaccettabili le polemiche del Sappe. Bene ha fatto Orlando a coinvolgerlo
"Sono inaccettabili le polemiche del Sappe a proposito del ruolo che Adriano Sofri avrà all'interno degli Stati generali.
Sofri è una personalità indiscussa della cultura italiana ed europea. Il suo contributo, anche alla luce dell'esperienza sofferta, sarà un arricchimento per tutti anche per il personale penitenziario.
L'accostamento a Riina è una volgarità. Sofri ha scritto libri importantissimi in materia penitenziaria. E' a lui che dobbiamo la prima traduzione italiana del rapporto ispettivo del Comitato europeo per la prevenzione della tortura nel 1992. Per cui bene ha fatto il Ministro Orlando a coinvolgerlo".
Roma, 23/06/2015
COMUNICATO STAMPA - "Il 26 giugno è la giornata mondiale in memoria delle vittime della tortura e l'Italia non ha ancora il reato". Dichiarazione di Patrizio Gonnella
Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura a seguito della sua visita in Spagna ha ribadito le sue preoccupazioni in merito alle lacune nella regolamentazione del reato di tortura. Il codice penale spagnolo non è ancora stato aggiornato per adeguare la definizione di tortura a quella contenuta nella Convenzione ONU contro la Tortura e le pene continuano ad essere inadeguate considerata la gravità del crimine.
A breve il Sotto-Comitato Onu verrà in Italia dove il reato manca del tutto e in Parlamento si fa melina intorno alla definizione migliore.
Roma, 22/06/2015
Giovedì scorso si è tenuta una visita dei nostri osservatori presso il carcere di Reggio Emilia. Questi i primi esiti, in attesa della scheda competa che sarà pubblicata nei prossimi giorni sul sito dell'osservatorio.
Molto ridotte le presenze rispetto al quadrienno 2010-2014, allo stato presso la Casa circondariale di Reggio Emilia sono recluse 158 persone di cui 6 donne. Forte presenza di stranieri (sono 88, circa il 60%) e per la prima volta dal 2010 sono più i definitivi (98) che in attesa di giudizio. Interessante l'affermazione del Direttore Madonna per cui dovendo rispettare i parametri della Torreggiani non si può più parlare di capienza regolamentare o tollerabile.