L’arresto di Noyz Narcos per pochi grammi di Marijuana rende evidente l’urgenza di una politica antiproibizionista
Roma: Minori stranieri trattenuti nel carcere Regina Coeli per essere identificati.
Antigone e ASGI: grave e illegittimo . Il Governo riferisca in Parlamento.
Le Associazioni Antigone e Asgi esprimono forte preoccupazione per la prassi adottata dalle Autorità italiane di trattenere presso le carceri e i centri di identificazione potenziali richiedenti asilo, anche minorenni, per le procedure di identificazione e di accertamento dell'età.
La scorsa settimana, volontari delle Associazioni Antigone e Asgi hanno incontrato presso la Casa Circondariale di Regina Coeli alcuni minori somali che intendevano richiedere protezione internazionale in Francia. Anche a seguito del rilievo delle due Associazioni i minori sono stati immediatamente rilasciati.
Resta però la gravità dell’accaduto.
Trattenere minorenni, per di più che fuggono da guerre e conflitti interni, presso un istituto di pena destinato ai maggiorenni è contrario al buon senso prima ancora che al diritto, anche qualora questi non intendano presentare domanda di protezione internazionale in Italia.
Chiediamo al Governo di riferire sull’accaduto in Parlamento e di porre fine a questa prassi illegittima.
Roma, 11 giugno 2015
COMUNICATO STAMPA - REATO DI TORTURA, AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA E ANTIGONE: “RISCHIO CHE ANCHE QUESTA LEGISLATURA NON LO APPROVI”
In una conferenza stampa tenuta questa mattina al Senato insieme a Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per i diritti umani del Senato, Amnesty International Italia, Antigone e A Buon Diritto hanno fatto il punto sul disegno di legge relativo all’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano.
Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, e Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, hanno sottolineato ancora una volta la necessità che, a 26 anni dalla ratifica della Convenzione Onu contro la tortura, l’Italia colmi un vuoto legislativo che impedisce al nostro paese di onorare gli impegni assunti sul piano internazionale e che, nel corso di questi anni - come più volte evidenziato da sentenze di tribunali nazionali e recentemente dalla Corte europea dei diritti umani nel caso Cestaro contro Italia - si è tradotto nell'impunità o nella quasi impunità per gli autori di gravi violazioni dei diritti umani e in un diniego di giustizia per le vittime.
Sono passati oltre 20 anni dalla ratifica italiana della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e due mesi della sentenza della Corte Europea dei diritti umani che, nel condannare l’Italia per le torture all’interno della Scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001, ha stigmatizzato l’inadeguatezza del diritto penale italiano nella punizione della tortura. Nel giorno nel quale in commissione Giustizia del Senato scade il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl in discussione, Luigi Manconi (presidente Commissione per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato), Antonio Marchesi (presidente Amnesty International-Italia) e Patrizio Gonnella (presidente Antigone) organizzano una conferenza stampa per ribadire l’urgenza dell’approvazione del reato e lanciare un appello affinché anche in questa legislatura (come nelle quattro precedenti) il tutto non si concluda in un nulla di fatto.
La conferenza stampa si terrà mercoledì 10 giugno, alle ore 11.00, presso la Sala Nassiriya del Senato della Repubblica.
Per accedere è necessario l’accredito che potrà essere richiesto direttamente all’Ufficio Stampa del Senato: fax 06.6706.2947, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, avvenuta lo scorso 31 marzo, le regioni avevano l'obbligo di dotarsi di Rems, strutture destinate ad accogliere gli internati degli OPG.
Ieri, giorno della Festa della Repubblica, Antigone è stata in visita a S. Nicola Baronia (Av), sede di una delle future Rems campane, la cui apertura era stata prevista al 30 maggio 2015: "seguiremo la vicenda nei mesi a venire, sotto il profilo della tutela dei diritti umani dei ricoverati" dichiara Mario Barone, presidente di Antigone Campania.
Comunicato Stampa - Il DAP con circolare istituisce sezioni per detenuti che hanno compiuti atti di aggressione nei confronti del personale.
Antigone: è una decisione che non condividiamo.
“La decisione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di istituire sezioni destinate a detenuti che abbiano compiuto atti di aggressione nei confronti del personale - dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone - è dal nostro punto di vista rischiosa. Il pericolo è quello di stigmatizzare detenuti “violenti” e, anche al di là dell’intenzione di non dar vita a sezioni punitive – come riportato nella circolare – è questo il rischio concreto a cui si va incontro.
Mettere insieme più persone etichettate come violente fra loro, non può che produrre il rischio evidente di una ulteriore escalation di violenza.
Per questo riteniamo che i casi difficili vadano trattati al di fuori di circuiti speciali. Tanto più che le recenti innovazioni in tema di gestione di più ore di socialità negli spazi aperti, nonché di sorveglianza dinamica, hanno evidentemente migliorato il clima e la qualità della vita in molti istituti penitenziari”.
Roma, 29/05/2015
COMUNICATO STAMPA - Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre e Antigone aprono uno sportello di consulenza legale nel carcere romano di Regina Coeli. Già ascoltati ben 150 detenuti
Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre e l’associazione Antigone, con il sostegno della fondazione Charlemagne, hanno aperto da tre mesi uno sportello di informazione legale presso la Casa Circondariale Regina Coeli di Roma. Lo sportello è parte dell’insegnamento di clinica legale penitenziaria gestito dal prof. Marco Ruotolo e da Patrizio Gonnella.
Viene fornita gratuitamente assistenza e consulenza legale ai detenuti in materia di esecuzione penale, diritto penitenziario e dell’immigrazione. Lo sportello si avvale della collaborazione di laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca in materie giuridiche, nonché di avvocati specializzati in diritto penale e dell’immigrazione delle associazioni Antigone e Asgi, ai quali è affidato il ruolo di tutors.
È scoppiato in queste ore il caso del marocchino arrestato a Milano perché potrebbe essere coinvolto nelle vicende tragiche degli attentati in Tunisia. “Sul fatto che il giovane sia o meno coinvolto in questo fatto lo capiremo, una cosa tuttavia è certa, non può essere estradato in quel paese perché li vige la pena di morte” dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
A vietarlo è il codice di procedura penale dopo la pronuncia della Corte Costituzionale di quasi vent'anni fa nel caso Pietro Venezia, patrocinato e seguito da Antigone con l’avvocato Arturo Salerni.
Pietro Venezia si era rifugiato in Italia a seguito di un omicidio commesso in Florida, con il governo statunitense che ne aveva chiesto l’estradizione, concessa dall’allora Ministero di Grazia e Giustizia. Antigone impugnò quella richiesta fino alla Corte Costituzionale che, con la sentenza 223/1996, stabilì l’impossibilità di estradare una persona verso paesi che hanno la pena di morte.
COMUNICATO STAMPA - "Bene gli Stati generali sulle carceri e la proposta di coinvolgere tutto il mondo penitenziario,ovvero operatori, esperti ed associazioni. Ogni percorso di riforme solo se aperto alla partecipazione potrà tenere conto della pluralità dei punti di vista.
Antigone ha le sue proposte al fine di: estendere il sistema delle misure alternative, rendere la vita dentro più rispettosa delle norme internazionali, assicurare uno sguardo particolare a stranieri e donne, prevedere regole ad hoc per i minorenni reclusi negli istituti penali per minori, osare in materia di iniziative per i tossicodipendenti, estendere i circuiti di carcere aperto, universalizzare il diritto di voto dei detenuti, cancellare le pene accessorie stigmatizzanti, favorire i piani per la salute, prevedere la sessualità."
Roma, 19/05/2015